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Radiazioni non ionizzanti: qual è l’adeguata radioprotezione?

Tutti i giorni siamo esposti alle radiazioni non ionizzanti, che possono provenire ad esempio dalla luce solare oppure da campi elettromagnetici. Per molte applicazioni professionali è tuttavia indispensabile una radioprotezione. Qui potete trovare le normative e le misure di protezione che mirano a garantire la massima sicurezza.

Indice

      L'essenziale in breve

      La luce visibile (VIS), i raggi infrarossi (IR), le microonde, le onde radio e quelle prodotte dalla telefonia mobile sono forme di radiazioni non ionizzanti. Anche le radiazioni UV ne fanno parte. Il passaggio da radiazioni ionizzanti a non ionizzanti è a 100 nm o 12 elettronvolt.

      Generalmente le radiazioni non ionizzanti non sono sempre pericolose, tuttavia, in determinati casi è consigliabile prestare attenzione. Queste situazioni includono, ad esempio:

      • Laser
      • Apparecchi che emettono una forte luce visibile (VIS)
      • Apparecchi che emettono forti raggi infrarossi o ultravioletti
      • Antenne o apparecchi che emettono radiazioni elettromagnetiche

      È importante attenersi alle indicazioni di sicurezza del costruttore, adottare le misure di sicurezza necessarie e, se necessario, coinvolgere specialisti per una valutazione dei pericoli.

      Le diverse fonti di pericolo delle radiazioni non ionizzanti

      Quando si utilizzato le radiazioni non ionizzanti è indispensabile valutare i rischi per la salute, nel concreto: Valutate l’intensità e la tipologia della sorgente.

      Questo tipo di radiazioni può danneggiare gli occhi e la pelle. Procedete a un’individuazione dei pericoli per le seguenti sorgenti di radiazioni:

      • Laser dalla classe 1M
      • Radiazioni UV artificiali o esposizione al sole prolungata
      • infrarossi a partire da 200 °C
      • luce visibile da una sorgente di radiazione molto luminosa
      • campi elettromagnetici fino a 300 GHz

      I valori limite sono indicati ai capitoli 3.2 e 3.5 della pubblicazione «Valori limite sul posto di lavoro» (solo in tedesco e francese). Nel settore pubblico e privato la materia è disciplinata dall’Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI).

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