Esempio di infortunio: infortunio mortale nella pressa per rifiuti
Condizioni di lavoro non sicure alla pressa per rifiuti possono creare rapidamente situazioni pericolose che nel peggiore dei casi conducono alla morte. Con questo materiale illustrativo potete sensibilizzare il personale in merito ai pericoli delle presse per rifiuti.
Indice
L'essenziale in breve
Lavorare alla pressa per rifiuti è molto pericoloso, soprattutto quando le regole di sicurezza non vengono impartite o rispettate. Nell’esempio della Suva, il saldatore Martin F. muore in seguito a un infortunio professionale in una pressa a coclea.
Queste le circostanze del tragico infortunio sul lavoro:
- La procedura di manutenzione non era stata regolamentata in modo chiaro.
- Il saldatore entra in un impianto che non era stato disattivato del tutto e non era stato messo in sicurezza contro l’avvio accidentale.
- A Martin F. sfugge di mano la pulsantiera di comando e questa aziona accidentalmente la pressa quando urta il pavimento.
Martin F. viene trascinato all’interno della pressa e muore.
Ricostruzione dell’infortunio
Martin F. lavora come saldatore da anni e ha maturato una vasta esperienza professionale. Da diversi anni è impiegato presso un’azienda di smaltimento rifiuti, dove si occupa dei lavori di manutenzione su macchine come il compattatore in questione.
Dopo una lunga giornata di lavoro, Martin F. è stanco. Dopo avere eseguito delle saldature alla tramoggia, ha fretta di togliere la scala a pioli utilizzata per accedere all’impianto. Basta ancora questo e potrà godersi una serata di meritato riposo. La scala si è però incastrata tra le coclee della pressa. Anche con un grosso sforzo, Martin F. non riesce a liberarla. Decide allora di entrare nella tramoggia per rimuovere la scala.
Ed ecco che accade l’imprevedibile: improvvisamente le coclee si azionano e afferrano il saldatore per le gambe. Tutto accade così rapidamente, che Martin F. non ha via di scampo. Viene trascinato nella pressa: nessuno può aiutarlo a quel punto e Martin F. è ferito a morte.
I due colleghi dell’impresa di smaltimento rifiuti che hanno assistito all’infortunio necessitano di assistenza psicologica per superare il trauma.
A causare questo tragico infortunio è stato principalmente il mancato rispetto delle misure di sicurezza in azienda. Nel processo conseguente, il superiore di Martin F. viene condannato per omicidio colposo a una pena pecuniaria con la condizionale.
Analisi della catena degli errori
Se si analizza il caso «Martin F.», sono molte le cause a monte di questo infortunio professionale.
Condizioni non sicure
L’interruttore generale della pressa era ancora attivo quando Martin F. è entrato nella tramoggia. Non si rendeva conto della gravità di questo errore che gli è costato la vita. In azienda la procedura di manutenzione non era stata regolamentata in modo chiaro. Simili situazioni poco sicure sono altamente critiche e inducono ad adottare comportamenti rischiosi che possono causare infortuni mortali.
Istruzioni carenti
Un errore apparentemente innocuo innesca una serie di eventi dall’esito fatale: Martin F. porta con sé nella tramoggia la pulsantiera di comando della pressa. Il suo datore di lavoro non gli ha mai detto di spegnere del tutto le macchine prima di eseguire la manutenzione e di metterle in sicurezza contro le accensioni accidentali. Si crede al sicuro, dato che solo lui può avviare la pressa a distanza. L’interruttore generale dell’impianto è stato lasciato acceso.
Problema con il comando remoto
Martin F. si distrae un attimo. Questa disattenzione lo porta a mollare la presa della pulsantiera che cade a terra. Accade l’impensabile: il pulsante di accensione della pulsantiera viene premuto nell’urto e le coclee entrano in funzione. Martin F. non ha il tempo per mettersi in salvo e viene trascinato nell’impianto.
Presentazione dell'esempio di incidente
Presentazione Imparare dagli errori: Infortunio mortale nella pressa per rifiuti
La presentazione «Infortunio mortale nella pressa per rifiuti» ripercorre nei dettagli l'infortunio, richiamando in particolare l'attenzione sulle regole vitali per i manutentori. Nella presentazione sono presenti inoltre link ad altro materiale per la formazione e ai svariati riferimenti giuridici.
Fondamenti di legge
- Informazione e istruzione dei lavoratori ai sensi dell’art. 6 OPI
Il datore di lavoro è tenuto a informare di eventuali pericoli tutte le persone occupate nella sua azienda. Egli deve assicurarsi anche che rispettino le regole di sicurezza.
- Cooperazione di più aziende ai sensi dell’art. 9 OPI
Il datore di lavoro deve coordinarsi con gli altri datori di lavoro quando più aziende operano nello stesso luogo di lavoro. - Il lavoratore deve osservare le istruzioni del datore di lavoro e tener conto delle norme di sicurezza ai sensi dell’art. 11 cpv. 1 OPI
- Le attrezzature di lavoro devono essere accessibili senza pericolo per l’esercizio normale, l’esercizio particolare e la manutenzione ai sensi dell’art. 27 OPI
- Per lavori su attrezzature in condizioni di servizio particolari, queste devono essere precedentemente poste in stato tale da non creare situazioni pericolose ai sensi dell’art. 43 OPI