Testimonianze ed esperienze pratiche
Il principio della movimentazione intelligente viene già implementato nell'attività quotidiana di molte aziende operanti nell'ambito della cura e dell'assistenza. Scoprite le esperienze fatte da queste aziende nella loro attività quotidiana.
Indice
L'essenziale in breve
Le aziende che lavorano seguendo il principio della movimentazione intelligente segnalano esperienze positive. Questo metodo può essere facilmente attuato negli studi medici, apportando così un reale valore aggiunto. Oltre ad alleggerire il carico sui collaboratori e a comportare di conseguenza un miglioramento della salute, offre vantaggi anche per le pazienti e i pazienti.
Abbiamo raccolto e riassunto qui per voi alcune testimonianze. Troverete certamente idee e consigli che potrete attuare nella vostra azienda.
Video: Che cosa dicono le collaboratrici e i collaboratori
Best-Practice-Interview
Cornelia Hänsli Marrei, responsabile del progetto «Salute in azienda» presso l’Associazione cantonale delle organizzazioni Spitex di Vaud, AVASAD, parla delle esperienze del gruppo di progetto «Movimentazione intelligente».
L’associazione cantonale vodese AVASAD ha sperimentato il principio della «movimentazione intelligente» nel quadro del progetto pilota della Suva. Le esperienze dimostrano che questo principio non solo fa bene al personale di cura e assistenza, ma può essere utile anche alle persone a mobilità ridotta. Cosa l’ha spinta a partecipare al progetto pilota sulla movimentazione intelligente?
Nel settore dell’assistenza e delle cure a domicilio, il sovraccarico biomeccanico, insieme allo stress, è una delle principali sfide quotidiane. Abbiamo avviato diversi progetti per migliorare la salute delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori. Il progetto «Movimentazione intelligente» della Suva sembrava proprio fare al caso nostro.
Quali feedback ha ricevuto da persone a mobilità ridotta sulla movimentazione intelligente?
Alcuni clienti che hanno provato il nuovo approccio hanno segnalato un certo sollievo. L’utilizzo di un ausilio di movimentazione ha permesso loro di aumentare l’autonomia e migliorare la qualità di vita. Grazie alla «movimentazione intelligente» i soggetti coinvolti si sono sentiti più sicuri di poter contare sulle proprie risorse. Alcuni clienti, soprattutto di lunga data, non si sono tuttavia sentiti a proprio agio con l’introduzione dei nuovi ausili. Avendo ricevuto per molti anni assistenza senza ausili, non ne capivano il motivo. Un cambiamento di questo tipo può destabilizzare e mettere in discussione le proprie capacità. Al personale di cura e assistenza spetta pertanto l’importante compito di spiegare il nuovo metodo di lavoro. Occorre parlare con il cliente, soppesare i vantaggi e gli svantaggi per scegliere insieme la soluzione migliore. Ciò garantisce un approccio efficace e sostenibile.
«Noleggiare e provare gli ausili prima dell’acquisto rende tutto più semplice»
Cornelia Hänsli Marrei
Come è regolamentato da voi l’acquisto degli ausili di movimentazione?
Per motivi igienici e logistici spetta al cliente acquistare gli ausili. A volte questo ha costituito uno scoglio. In una delle organizzazioni Spitex che ha partecipato al progetto pilota, è stato possibile noleggiare e testare in anticipo gli ausili. In questo caso è stato più facile convincere i clienti ad acquistarli. Se si vuole introdurre il principio della movimentazione intelligente, consigliamo vivamente di offrire la possibilità di prendere in prestito gli ausili prima dell’acquisto.
Qual è l’impatto della movimentazione intelligente sulla salute e sulla soddisfazione del personale?
Abbiamo ricevuto molti feedback positivi dalle collaboratrici e dai collaboratori che hanno partecipato al progetto pilotae lavorano direttamente presso il domicilio dei clienti. In appartamento, ovviamente, non è disponibile l’infrastruttura offerta da una casa di cura. Ausili semplici abbinati a una modalità di lavoro ottimale che sfrutta le risorse del cliente, hanno una maggiore efficacia. Di norma compete solo al responsabile del caso analizzare l’eventuale impiego di ausili, mentre ora la responsabilità è ripartita su tutti i collaboratori che lavorano sul posto. Questo significa che tutti sono tenuti a riflettere sulla postura adeguata da tenere, sull’impiego degli ausili e sulle risorse dei clienti. Nel loro compito sono assistiti dai «coach di movimentazione», che li sostengono in caso di domande e nella scelta degli ausili necessari. Questo modo di procedere conferisce al personale più competenze e accresce stima e soddisfazione. Grazie alle loro conoscenze specialistiche definiscono insieme ai clienti come procedere in base alle esigenze e alle esperienze di quest’ultimi, in modo da garantire un approccio efficace e duraturo nel tempo.
«Sorprendente quanti feedback positivi abbiamo ricevuto dal personale.»
Cornelia Hänsli Marrei
La movimentazione intelligente ha avuto un impatto sulla qualità del lavoro?
È difficile dire che la qualità del lavoro sia cambiata. A volte il lavoro viene semplicemente svolto in modo diverso. Ma possiamo sicuramente affermare che il progetto abbia avuto un impatto positivo sulle nostre collaboratrici e sui nostri collaboratori. In questo senso, è un passo avanti nel miglioramento continuo del nostro lavoro. Riteniamo in ogni caso che abbia ridotto il numero degli infortuni da caduta in piano durante gli interventi.
Qual è stato per lei il risultato più sorprendente tra tutte le esperienze maturate con la movimentazione intelligente?
Senza dubbio i numerosi feedback positivi ricevuti da collaboratrici e collaboratori. Mi hanno raccontato, ad esempio, di una cliente che, grazie all’ausilio giusto, è riuscita di nuovo ad alzarsi da sola. O del fatto che, per la prima volta dopo molto tempo, non si sentissero completamente esausti dopo un intervento. Mi hanno inoltre riferito che spesso anche i clienti hanno espresso un feedback positivo, sebbene fosse «solo» in forma di sorriso o accettando l’ausilio per la movimentazione. In generale, la movimentazione intelligente ha rafforzato anche la fiducia dei collaboratori in se stessi e nei clienti. Queste esperienze ci incoraggiano a portare avanti il progetto anche dopo la fase pilota. Attualmente il gruppo di lavoro del progetto sta organizzando l’introduzione della movimentazione intelligente a livello cantonale in tutte le nostre organizzazioni di assistenza e cura a domicilio.
Cosa farebbe diversamente se potesse ricominciare da zero il progetto?
Siamo soddisfatti del progetto.Naturalmente, c’è sempre un certo margine di miglioramento. L’importante è capire che non sono solo gli ausili a ricoprire un ruolo importante, quanto piuttosto l’intero processo che ne è alla base.
AVASAD: l'Associazione Spitex delle Alpi Vodesi
L’Associazione cantonale AVASAD è composta da sette associazioni e fondazioni regionali, cui fanno parte 49 centri Spitex di assistenza e cura a domicilio, e impiega circa 5000 persone.