Sostanze CMR: intervenire prima che sia troppo tardi
In molti rami industriali si lavora con sostanze e preparati CMR. Sono tuttavia in pochi a sapere che la C sta per cancerogeno, la M per mutageno e la R per reprotossico. È quindi fondamentale imparare a riconoscere e manipolare correttamente queste sostanze.
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Le sostanze CMR sono ovunque
Un busto in dissoluzione in un riquadro rosso è il pittogramma (GHS08) che segnala il pericolo di sostanze CMR. Quando lo si trova su un contenitore usato in azienda, bisogna prestare particolare attenzione. Indica infatti un grave pericolo per la salute. Oltre che nell’industria chimica, farmaceutica e biotecnologica, le sostanze CMR sono diffuse anche in molti settori della lavorazione meccanica, della pulizia, della lavorazione di superfici plastiche o metalliche oppure, ad esempio, nell’industria funeraria.
CMR: cancerogene, mutagene, reprotossiche
Il problema principale è dato dal fatto che le sostanze CMR possono essere usate a lungo senza che si manifestino patologie acute. In genere un cancro insorge solo dopo un’esposizione prolungata alla sostanza cancerogena. Quindi il rischio è tanto più alto quanto più elevata è la quantità della sostanza CMR assorbita nel corso degli anni. Poiché il cancro si sviluppa molto lentamente, possono trascorrere anni o addirittura decenni prima che si osservino i primi sintomi. La correlazione tra l’esposizione e la malattia che può manifestarsi molto tempo dopo è pertanto molto difficile da riconoscere. Di conseguenza, le patologie tumorali di origine professionale sono probabilmente più frequenti di quanto il numero effettivo dei casi sospetti segnalati faccia supporre.
Le aziende non conoscono il pericolo
Nell’ambito di un'indagine condotta in Svizzera nel 2021 in diversi rami industriali, la Suva ha accertato che in nove aziende su dieci venivano usate sostanze reprotossiche. Tre quarti delle aziende avevano a che fare con sostanze cancerogene e un quarto con sostanze mutagene. Due aziende su tre, tuttavia, non erano consapevoli dei rischi per la salute causati dalle sostanze CMR utilizzate. E tre quarti delle aziende visitate non avevano informato il proprio personale che stava lavorando con sostanze CMR pericolose.
Identificare le sostanze CMR
Per eliminare i rischi è quindi prima di tutto fondamentale riconoscere queste sostanze. A tal fine è utile ricordare che le sostanze e i preparati CMR recano sull’etichetta il pittogramma GHS08 e che al paragrafo 2 della scheda di sicurezza sono indicati i pericoli specifici (le cosiddette frasi H), ossia H350, H351, H340, H341, H360 o H361. È quindi essenziale disporre della versione attuale della scheda di sicurezza (SDS). Una scheda obsoleta probabilmente non contiene misure aggiornate o informazioni importanti.
Pianificare le misure secondo il principio STOP
Quando si manipolano sostanze CMR vale il principio STOP. Occorre prima di tutto cercare alternative per sostituire le sostanze CMR con prodotti meno pericolosi. Se ciò non fosse possibile, vanno adottate adeguate misure di protezione e di tutela della salute a livello tecnico, organizzativo e personale. In tal senso la scheda di sicurezza fornisce informazioni utili. Ad esempio si potrebbe impiegare un sistema di aspirazione delle sostanze CMR direttamente nel luogo di utilizzo. A livello organizzativo si potrebbe invece ridurre al minimo il numero di collaboratori che manipolano sostanze CMR. La scheda spiega anche quali caratteristiche devono soddisfare i dispositivi di protezione individuale come mascherine o guanti. È in ogni caso importante adottare le misure di protezione tenendo conto del fatto che le sostanze CMR possono essere inalate, assorbite attraverso la pelle o il sistema gastrointestinale, ad esempio mangiando o fumando senza aver lavato le mani. Vanno quindi tenute presenti tutte queste vie di assorbimento.
Istruire collaboratrici e collaboratori
Il personale interessato deve essere istruito sulle misure di tutela della salute e di pronto soccorso applicabili durante la manipolazione di queste sostanze.