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28 agosto 2023 | di Esther Galliker

Burnout: una malattia professionale?

Molte persone soffrono di burnout: ma di cosa si tratta esattamente? E chi paga per le assenze dal lavoro dovute a questa sindrome? Ce lo spiega Anja Zyska, capodivisione Medicina del lavoro alla Suva.

Indice

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      Anja Zyska dirige la Divisione medicina del lavoro alla Suva. Nell’intervista fornisce informazioni utili sul burnout e spiega perché non è riconosciuto come malattia professionale e quindi non è coperto dall’assicurazione infortuni. La Suva, tuttavia, si impegna nella prevenzione dello stress sul posto di lavoro e offre sostegno alle aziende che intendono promuovere una gestione attiva della salute tra il personale.

      Cos’è il burnout?

      Il burnout è una sindrome caratterizzata da perdita di energia ed esaurimento emotivo. Spesso i fattori scatenanti sono un grande carico di lavoro, lo stress e la volontà di mantenere a tutti i costi la propria capacità di rendimento. Altra caratteristica peculiare è un sempre più crescente distaccamento mentale dal proprio lavoro, accompagnato da sentimenti negativi o cinismo. Tutto questo, alla fine, si ripercuote negativamente sul proprio rendimento.
      Le cause del burnout, in genere, sono da ricercare sia nel lavoro che nella vita privata.

      Il burnout è una malattia professionale?

      No. Dal punto di vista della tecnica assicurativa e della medicina del lavoro, il burnout non è una malattia professionale, ma rientra nella categoria dei «disturbi lavoro-correlati».
      Cosa sono i «disturbi lavoro-correlati»?
      I disturbi lavoro-correlati sono problemi di salute che colpiscono le lavoratrici e i lavoratori. Questi sono provocati da diversi fattori e non sono quindi attribuibili, esclusivamente o in prevalenza, all’esercizio dell’attività professionale.
      Facciamo un esempio: se ho dolori alla nuca, il problema può essere ricondotto al mio vecchio materasso o a una postura scorretta, oppure alle condizioni sul posto di lavoro o al fatto che in azienda sono spesso tesa e sotto pressione. Non è possibile individuare una causa univoca per i miei dolori alla nuca, che sono riconducibili a diversi fattori concomitanti, sia professionali che non.

      Quando si parla di malattia professionale?

      Le malattie professionali sono riportate in un elenco stabilito dalla legge  . Le patologie incluse in questo elenco devono essere imputabili per il 50 per cento all’esercizio dell’attività lavorativa. In determinate circostanze anche altre patologie non incluse nell’elenco, ad esempio la depressione, possono essere riconosciute come malattie professionali, ma in tal caso devono essere riconducibili per oltre il 75 per cento alla professione.
      Se una patologia è riconosciuta come malattia professionale, la Suva (o l’assicuratore contro gli infortuni) deve farsi carico delle prestazioni assicurative previste. 

      Perché il burnout non viene riconosciuto come malattia professionale? 

      La Suva si attiene al mandato conferitole dalla legge e può corrispondere soltanto prestazioni per le quali sussiste un fondamento giuridico. Solo le patologie riconducibili esclusivamente o in prevalenza all’esercizio dell’attività lavorativa possono essere prese in carico dall’assicurazione infortuni come malattie professionali. Questo però non è il caso del burnout, che quindi non è considerato una malattia professionale.

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