463814693_highres.jpg
3 settembre 2024 | Comunicato stampa

32 000 ricoveri ospedalieri all’anno – Ritornare al lavoro insieme

Lo scorso anno la Suva ha registrato più di 32 000 ricoveri ospedalieri di persone assicurate, di cui quasi tre quarti dovuti a infortuni nel tempo libero, soprattutto in bici, giocando a calcio o sugli sci. Poiché un’incapacità al lavoro prolungata riduce le possibilità di ritornare in azienda, è fondamentale un sostegno tempestivo e a tutto campo. Oltre all’assistenza tecnica, svolge un ruolo importante anche il sostegno delle persone vicine.

Indice

      La vita è bella finché va tutto bene… a volte bastano pochi secondi o un attimo di distrazione per provocare un infortunio e stravolgere l’esistenza di una persona. In seguito, per riconquistare la vita e ritornare nel mondo professionale possono trascorrere settimane, mesi o anni.

      Aiutare le persone infortunate a ritrovare la quotidianità e il mondo del lavoro è un aspetto fondamentale per la Suva. Alcuni studi dimostrano infatti che dopo sei mesi di incapacità al lavoro la possibilità di tornare alla propria professione si riduce della metà. Per questo è importante che le persone infortunate possano rientrare al lavoro il più presto possibile. A tal fine è fondamentale un sostegno tempestivo e a tutto campo.

      Molti più infortuni nel tempo libero che sul lavoro

      Lo scorso anno sono stati notificati alla Suva oltre 32 000 ricoveri ospedalieri di persone assicurate dovuti a un infortunio o a una malattia professionale. La maggior parte di essi, ossia circa 23 800 casi, ha riguardato gli infortuni nel tempo libero. Gli infortuni professionali sono stati decisamente meno numerosi, e hanno richiesto poco più di 8000 ricoveri. Una piccola parte delle ospedalizzazioni si è resa necessaria a causa di malattie professionali (circa 200) e infortuni di lavoratori indipendenti (circa 150). Quasi l’80 per cento dei ricoveri ha riguardato uomini. La maggior parte degli infortuni con degenza ospedaliera ha interessato la fascia di età compresa tra i 50 e i 59 anni.

      Infortuni più frequenti: bici, calcio, sci

      Gli infortuni che hanno richiesto una degenza ospedaliera si sono verificati prevalentemente con la bicicletta (2667 casi), giocando a calcio (2512) e sciando (2611). La durata media delle degenze è stata di quattro giorni. I ricoveri di durata superiore a 30 giorni sono stati originati principalmente da infortuni in moto, in bicicletta e durante i lavori in casa e in giardino. Le lesioni più frequenti sono state fratture, lacerazioni muscolari, dei tendini e del menisco, nonché contusioni. Le parti del corpo più colpite sono state le ginocchia, le spalle e le caviglie. Cinque mesi dopo l’infortunio, il 71 per cento delle persone infortunate con degenza ospedaliera era completamente abile al lavoro.

      Rientro in tempi rapidi al lavoro: un vantaggio per tutti

      Il ricovero in ospedale segna spesso l’inizio di un periodo difficile. Pertanto è estremamente importante fornire un’assistenza competente a 360 gradi. «Per tornare con successo alla vita quotidiana e professionale serve non solo l’impegno della Suva, dei medici e dei terapeuti, ma anche il sostegno di tutte le persone vicine», afferma Barbara Ingold Boner, capodivisione Trattamento dei casi alla Suva. «Familiari, amici, colleghi e datore di lavoro possono favorire la guarigione manifestando attenzione ed empatia.»

      Anche il datore di lavoro è determinante per garantire un valido e rapido reinserimento dopo un infortunio o una malattia professionale. Un ritorno possibilmente rapido al lavoro comporta un beneficio per tutti, anche in termini finanziari. I minori costi per le indennità giornaliere e le rendite si traducono infatti in premi più bassi per le persone assicurate.

      Campagna Suva in corso: consigli per un reinserimento efficace

      Familiari, amici, colleghi e datore di lavoro possono aiutare le persone infortunate a tornare alla loro quotidianità e alla vita lavorativa. Lo dimostra la nuova campagna per il reinserimento professionale della Suva, in corso fino alla fine di settembre su diversi canali (TV, online, social media, carta stampata): suva.ch/aiutare.

      Maggiori informazioni:

      Chi siamo

      Nata nel 1918, la Suva occupa circa 4700 collaboratrici e collaboratori nella sede principale di Lucerna, nelle 18 sedi di agenzia presenti sul territorio svizzero e nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di diritto pubblico, assicura circa 135 000 imprese con oltre 2,2 milioni di lavoratrici e lavoratori contro le conseguenze degli infortuni sul lavoro e nel tempo libero e delle malattie professionali. Le persone disoccupate sono automaticamente assicurate alla Suva. Su mandato della Confederazione gestisce inoltre l’assicurazione militare e l’assicurazione contro gli infortuni per le persone coinvolte in provvedimenti dell’assicurazione per l’invalidità. Il ventaglio di servizi e prestazioni della Suva comprende prevenzione, assicurazione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e distribuisce le eccedenze agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio della Suva sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la Confederazione.

      Altri comunicati stampa