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24 novembre 2024 | di Erika Rogger

Neve e gelo: i nostri consigli per chi lavora all'aperto

Freddo, gelo, neve e giornate corte possono essere una minaccia per chi lavora all'aperto. Adrian Bloch, Capodivisione sicurezza / salute sul lavoro alla Suva, spiega come affrontare al meglio le insidie dell'inverno.

Indice

      Intervista con Adrian Bloch

      "benefit" 3_21 Rubrik "Meine Sicht"

      Adrian Bloch è specialista della sicurezza sul lavoro e capo del Settore costruzioni alla Suva

      Adrian Bloch, quali sono le insidie per chi lavora all'aperto nei mesi invernali?

      Uno dei pericoli è sicuramente il ghiaccio che rende le strade scivolose. Per evitare eventuali cadute in piano e dall'alto le vie di circolazione e i posti di lavoro devono essere sgomberati da neve e ghiaccio oppure sbarrati. È importante avere a portata di mano tutto quello che occorre, ossia sabbia, sale e pale per la neve. Le superfici non resistenti alla rottura in corrispondenza delle vie di circolazione e dei posti di lavoro devono essere individuabili anche in presenza di neve, per cui vanno opportunamente delimitate o messe in sicurezza con coperture idonee. Veicoli e macchine devono essere equipaggiati con pneumatici invernali, catene da neve, antigelo e sistemi di illuminazione.

      D'altro canto le giornate si accorciano, per cui è importante garantire una corretta illuminazione al mattino e alla sera. A chi lavora all'aperto consigliamo di indossare indumenti ad alta visibilità e con bande riflettenti per poter essere individuati facilmente anche al buio. 

      Anche il freddo è un fattore di rischio per gli infortuni?

      Sicuramente. Spesso chi lavora all'aperto deve fare i conti non solo con il freddo, ma anche con l'umidità e il vento. Il freddo indebolisce il fisico e può compromettere la capacità di rendimento, la flessibilità e l'agilità dei lavoratori. Per fortuna però ci si può difendere scegliendo indumenti di lavoro, calzature, guanti e protezioni della testa, come una calotta sottocasco, adatti alla stagione invernale. Inoltre deve esserci la possibilità di usufruire di baracche e container riscaldati. È consigliabile distribuire bevande calde senza alcol e stabilire orari di lavoro e pause adeguati alle condizioni esterne, per aiutare i lavoratori a sopportare meglio i rigori dell'inverno.

      Quale consiglio dà ai superiori?

      Se si vogliono evitare gli infortuni è fondamentale sensibilizzare i dipendenti sui pericoli legati all'inverno. Il personale deve essere informato sui rischi specifici legati a questa stagione. È importante nominare un responsabile che si occupi di spazzare la neve o di spargere la sabbia e il sale sulle strade. Inoltre, i superiori devono verificare che i provvedimenti stabiliti vengano effettivamente attuati. Se il rischio è troppo elevato, bisogna dire STOP e adottare le necessarie misure di sicurezza prima di riprendere i lavori. Anche in inverno non bisogna mai dimenticare che la sicurezza sul lavoro compete in primo luogo ai dirigenti. 

      Quali sono le categorie di lavoratori più esposte ai pericoli dell'inverno?

      Tutti i professionisti che lavorano all'aperto in inverno sono potenzialmente esposti a rischi per la salute. Oltre al rischio di infortunio bisogna considerare, più semplicemente, i pericoli dovuti al freddo e all'umidità. Questo vale ad esempio per chi lavora nei settori dell'edilizia in generale, nel genio civile, in aziende forestali o in ditte di trasporti, per gli operatori di skilift e gli addetti alla manutenzione delle strade, o per chi opera in settori le cui attività si svolgono in acqua come pescatori, polizia marina, sommozzatori di professione, o ancora per chi lavora nell'agricoltura o presso il comune. Il rischio di subire danni da freddo aumenta con l'età e con l'assunzione di alcuni medicamenti, oltre che per il consumo di alcol e sigarette. 

      Congelamento e geloni

      Se il vento e l'umidità riducono ulteriormente la temperatura cutanea, già in caso di basse temperature al di sopra dello zero è possibile subire danni alla salute. Guance, naso, padiglioni auricolari, dita, mani e piedi sono particolarmente soggetti ai danni da freddo. Se in questi punti la temperatura della pelle scende al di sotto dei 25 °C, il metabolismo locale rallenta, mentre il corpo necessita di una maggiore quantità di ossigeno per svolgere il lavoro. A partire da −3° C si può verificare un congelamento locale dei tessuti. Un altro danno da freddo a livello locale sono i geloni, ovvero lesioni cutanee dolorose, arrossate e pruriginose prodotte dall'infiammazione dei tessuti.

      Consigli per mantenersi caldi e asciutti

      • Mantenere la pelle asciutta
      • Mettere a disposizione un riparo dove riscaldarsi (ad esempio baracche o container)
      • Indossare abiti, cappelli, scaldaorecchie, guanti, calze, sciarpe e calzature invernali in materiale traspirante
      • Cambiare il più in fretta possibile abiti e biancheria bagnati e aderenti al corpo
      • Portare sempre con sé degli scaldamani

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