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27 ottobre 2020 | Comunicato stampa

Andare in bicicletta al crepuscolo e al buio: vedere ed essere visti per tempo

Da ottobre a marzo gli assicuratori infortuni registrano mediamente 7000 incidenti stradali con la bici. Sull'arco di un anno questi eventi superano persino quota 20 000, e la tendenza è in aumento. Quando le giornate si raccorciano è ancora più importante che i ciclisti siano visti dagli altri utenti della strada. Chi rende ben visibile se stesso e la propria bici al buio evita di ritrovarsi in situazioni di pericolo.

Indice

      Al mattino presto e la sera il numero dei ciclisti è più elevato. Andare in bici è sano, divertente e trendy. Ancora di più ai tempi del coronavirus. Ma al buio e nella luce crepuscolare i nostri occhi hanno una ridotta capacità di percepire i contrasti. Un ciclista compare nel campo visivo all'ultimo momento, creando una situazione di pericolo che nei mesi invernali provoca spesso degli infortuni. In inverno si verifica circa un terzo dei 20 000 infortuni annui che coinvolgono le biciclette. La Suva raccomanda vivamente di prestare attenzione alla visibilità.

      Una buona visibilità per i ciclisti

      Al buio i ciclisti sono obbligati ad avere una luce che funzioni. Chi ha una bici munita di catarifrangenti beneficia di una visibilità maggiore: «La luce anteriore e posteriore è obbligatoria quando si circola al buio. Applicando dei riflettori ai raggi della ruota si può aumentare la visibilità e quindi la sicurezza» spiega Raphael Ammann, responsabile della campagna «Bici» della Suva. «Anche indossare abiti riflettenti aiuta a essere visti per tempo dagli altri utenti della strada. Pure il casco può essere dotato di riflettori e di illuminazione» prosegue Ammann.

      Tenere in forma se stessi e la bici

      In primavera abbiamo l'abitudine di preparare la bici in vista della bella stagione. Chi usa la bicicletta tutto l'anno, in autunno dovrebbe sottoporla a un nuovo controllo in un negozio specializzato. La Suva consiglia di utilizzare, nei mesi invernali, delle gomme adatte alla stagione. È opportuno far controllare i freni, la luce e il cambio. È un piccolo investimento dal forte impatto: «Con una bici ben curata e preparata si giunge sicuri alla meta» precisa Ammann. Chi va in bici, oltre che di una buona condizione fisica, necessita di  buone doti di equilibrio e di capacità di coordinazione. «Chi passa alla bici elettrica dovrebbe, a seconda dell'esperienza di cui già dispone, svolgere un corso di guida e farsi consigliare da un rivenditore specializzato» consiglia Ammann.

      Valutare il traffico correttamente

      Andare in bici richiede la massima attenzione: gli altri utenti e la strada davanti a me rientrano nel mio campo visivo? Posso reagire per tempo se devo frenare all'improvviso? Nelle rotonde circolo in mezzo alla strada per farmi vedere bene dagli altri utenti? «Un buon ciclista anticipa le situazioni. In caso di sorprese è in grado di prendere la decisione giusta e sicura per sé e per gli altri utenti della strada» afferma Ammann.

      Andare in bici al buio: scoprite con il nostro grafico interattivo ciò di cui abbiamo bisogno per essere visibili e ben equipaggiati.

      Per maggiori informazioni rimandiamo al sito www.suva.ch/bici.

      Chi siamo

      Nata nel 1918, la Suva occupa circa 4700 collaboratrici e collaboratori nella sede principale di Lucerna, nelle 18 sedi di agenzia presenti sul territorio svizzero e nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di diritto pubblico, assicura circa 135 000 imprese con oltre 2,2 milioni di lavoratrici e lavoratori contro le conseguenze degli infortuni sul lavoro e nel tempo libero e delle malattie professionali. Le persone disoccupate sono automaticamente assicurate alla Suva. Su mandato della Confederazione gestisce inoltre l’assicurazione militare e l’assicurazione contro gli infortuni per le persone coinvolte in provvedimenti dell’assicurazione per l’invalidità. Il ventaglio di servizi e prestazioni della Suva comprende prevenzione, assicurazione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e distribuisce le eccedenze agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio della Suva sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la Confederazione.

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